Keisuke Kuroda

Keisuke Kuroda, giapponese, dopo aver gestito una delle più prestigiose cantine di ristoranti al mondo, oggi é il titolare di un ristorante a Tokyo dove il vino italiano é di casa.
Kuroda ha iniziato la sua carriera nel campo della ristorazione in Italia, in un ristorante giapponese a Roma, per la precisione. E’ qui che nasce il suo interesse per il vino che, a poco a poco, considerata la passione sempre crescente, lo porta ai massimi livelli della ristorazione italiana, l’Enoteca Pinchiorri di Firenze. Proprio a Firenze, Kuroda affina la sue conoscenze e diventa un sommelier a tutti gli effetti. Con Giorgio Pinchiorri programma l’apertura di Enoteca Pinchiorri a Tokyo e vi lavora per diversi anni.

Forte di questa esperienza, due anni fa, Kuroda apre il suo ristorante nell’esclusivo quartiere di Ginza, a Tokyo, il Kurodino.
Chiediamo a Kuroda che cosa pensa del vino italiano e che cosa lo ha portato a costruire la sua carta dei vini basandola su prodotti italiani.
“Agli inizi, con Enoteca Pinchiorri, il consumo di vini da parte dei giapponesi era limitato poiché ad essere limitata era la conoscenza di questa bevanda. A poco a poco, la cultura del vino si é fatta strada, grazie ai grandi nomi francesi, ma presto il consumatore ha scoperto i vini bianchi italiani, più vicini al gusto orientale, e da lì si é passati agli importanti vini rossi, che hanno trovato un apprezzamento sempre più grande con il diffondersi dei ristoranti italiani. Nel mio locale amo proporre l’Italia, dove tornerei per soddisfare le mie curiosità su nuovi prodotti. In carta si possono trovare grandi aziende ma anche produttori meno noti alla clientela giapponese che però, grazie ai corretti abbinamenti, inizia ad apprezzare

questi nuovi gusti. Il vino italiano é stato per me una scelta vincente, che oggi mi fa pensare positivamente all’apertura di un nuovo ristorante.”