Luca Tevini

Luca Tevini nasce a Milano, frequenta l’istituto alberghiero IPSAR Carlo Porta e ottiene, nel giugno 2006, il diploma di Sommelier.
Dopo alcune esperienze all’estero ed in Toscana presso prestigiose strutture alberghiere, nel maggio 2010 inizia a lavorare come sommelier nell’enoteca di Peck a Milano.

Ecco come Luca ci parla del mercato dei vini.

Luca, tu lavori in una delle più prestigiose enoteche d’Italia, noti delle differenze tra la clientela italiana e quella estera?
“Da quello che posso osservare tutti i giorni, la clientela italiana pur continuando ad essere interessata alle grandi etichette e alle più famose tipologie di vini italiani e esteri, negli ultimi anni è sempre più alla ricerca del giusto rapporto qualità-prezzo e più aperta alle novità che propone il mercato.
Il cliente straniero solitamente predilige le etichette più conosciute nel mondo ed è meno attento al prezzo, anche perché in molte nazioni alcuni vini possono arrivare a costare 3/4 volte in più rispetto all’Italia.
In molti casi è però anche curioso di farsi guidare da noi sommelier alla scoperta di vitigni e regioni d’Italia ancora poco conosciute all’estero.”

– Di quali regioni sono i vini maggiormente richiesti dalla vostra clientela?
“Se parliamo di vino rosso le due regioni leader sono la Toscana e d il Piemonte con i loro classici, ma buona è anche la richiesta dei rossi veneti, siciliani e del Trentino Alto Adige.
Per quanto riguarda i vini bianchi, i maggiormente richiesti sono i trentini e friulani. Buona anche la domanda di vini sardi, siciliani e piemontesi.”

– Luca hai una critica da muovere al mercato del vino?
“Più che una critica è un piccolo appunto su un argomento spesso affrontato da noi sommelier ma anche da alcuni clienti.
Purtroppo ristoratori, enotecari, rappresentanti e produttori stessi, tendono a vendere vino troppo giovane che non ha ancora raggiunto il giusto livello di maturità.
Se da una parte il cliente può facilmente acquistare ottimi vini da conservare in cantina, ha invece più difficoltà a trovare nelle enoteche, nei ristoranti e nei wine bar vini già invecchiati e pronti da bere, come invece il consumatore gradirebbe.”