Daniele Arcangeli

Daniele Arcangeli nasce in Versilia e durante gli studi inizia a lavorare nei ristoranti della zona per la stagione estiva. Completati gli studi, intraprende diverse esperienze in Italia e all’estero, in prestigiose strutture quali The Langham Hotel***** Hilton Hotels & Resort a Londra, Hotel Pitrizza*****L Starwood Luxury Collection di Porto Cervo, Hotel Principe Forte dei Marmi*****L Member of Leading Hotel of the World, Badrutt’s Palace*****L Member of Leading Hotel of the World di St. Moritz. Attualmente svolge l’attività di consulente in diversi ristoranti della Toscana.
Nel corso dell’ultima edizione del Concorso per il Miglior Sommelier d’Italia ASPI 2014, Daniele Arcangeli si é aggiudicato il Premio Birra Moretti per l’abbinamento creativo con la birra. Per conquistarsi questo Premio, i candidati in concorso hanno dovuto affrontare prove diverse sia in semifinale che in finale. In semifinale, a tutti i concorrenti é stato sottoposto un test sulla birra, con successiva degustazione di due referenze della gamma Birra Moretti, per ognuna delle quali é stato chiesto ai Sommelier di suggerire i migliori abbinamenti. In fase finale, invece, i candidati si sono ritrovati a dover affrontare una prova a sorpresa, il servizio di una Birra Moretti Grand Cru, simulando la situazione al ristorante, con i commensali al tavolo.
Questo Premio é la dimostrazione di come la figura del Sommelier sia in evoluzione, quindi non più soltanto una figura addetta ai vini ma un professionista a tutto tondo, in grado di spaziare nel vasto mondo delle bevande.
Arcangeli si é poi classificato al secondo posto al Concorso per il Miglior Sommelier d’Italia. Insieme a lui sul podio, Salvatore Salerno, primo classificato e Marco Grassi, terzo.

Daniele, hai vinto un premio importante e da tempo stai dimostrando la tua professionalità nel mondo della sommellerie; come sta cambiando questo mondo?
DANIELE: Il mondo della ristorazione richiede sempre di più figure professionali, con una formazione e una conoscenza del beverage a 360°; il mondo del vino in primis, sia perché siamo uno dei più grandi paesi produttori al mondo in termini di qualità e di quantità, che per il consumo, che pone il vino come attore protagonista della nostra cultura. Oltre a questo, in un contesto di alta ristorazione e non solo, è nata l’esigenza di conoscere altre bevande che accompagnano il pasto per accontentare una clientela sempre più esigente, preparata e attenta ai dettagli, a cominciare dalle acque, passando per le birre, i caffè, i distillati e altre bevande in genere. E’ molto importante saper degustare e conoscere le principali bevande del mondo, per poterle consigliare e servire, al meglio in base alle loro caratteristiche organolettiche per abbinarle alle pietanze; tutto questo si chiama armonizzazione. Si ricerca l’armonia tra cibo e vino, ma si può ricercare tra acqua e vino, tra acqua e cibo, tra birra e cibo, tra caffè e distillato. Tutto questo non è sufficiente. Bisogna avere doti di comunicazione, management, tecniche di vendita, gestione degli acquisti e poi conoscere come funziona il servizio di sala, conoscere tutti i piatti della carta (soprattutto assaggiarli), conoscere le principali lingue straniere. Come se non bastasse, il tutto va condito con la voglia di imparare, l’umiltà e la buona educazione. Tutto questo richiede studio, tempo, sacrifici, dedizione e amore per il proprio lavoro: insomma la figura del sommelier moderno. Lancio un messaggio; visto che siamo anche un Paese ad alta vocazione turistica, si dovrebbero valorizzare di più queste figure, che si pongono come una sorta di ambasciatori dell’enogastronomia e comunicatori della qualità. Importante, in questo ambito, è il lavoro che svolge ASPI che da tempo si impegna proprio per valo